Progetto pilota di sinergie di oli essenziali da distillazione alchemica.

Ringrazio Loris Cimonetti, titolare di Naturgresta, per aver accettato la mia proposta di sperimentazione: creare una sinergia tra le piante già durante l’estrazione mediante corrente di vapore, anzichè estrarre i singoli oli e poi mescolarli in laboratorio.

Credo che metterle insieme nella corrente di vapore vada a potenziare le loro proprietà e la loro capacità di produrre sostanze benefiche supplementari, lasciando che si fondano insieme in quel momento così magico, affascinante ed alchemico della distillazione.

È la prima volta che Loris fa questa estrazione alchemica, così sono felice di portare il mio minuscolo contributo di innovazione nel campo degli oli essenziali.

La mia idea deriva dall’osservazione di Madre Natura, che non fa mai nulla a caso: dato che in uno dei miei terreni sta mescolando tre piante, lavanda vera, melissa e menta, decido di lasciarla fare, anzi, ritengo che tutto questo abbia un meraviglioso senso compiuto.

Le tre piante vanno a comporre quello che sarà l’olio Mente Libera della linea “oli di Madre Natura”: la lavanda vera, pianta rilassante per eccellenza dalle mille proprietà, qui usata nello specifico per la sua capacità di eliminare i pensieri parassiti, il continuo lavorio mentale; la melissa, pianta detta psicoattiva, per la sua azione calmante del sistema nervoso centrale, che lavora bene sull’ansia e sui disturbi gastrici da stress, e infine la menta, che è un miorilassante, distende tutta la muscolatura e porta freschezza e lucidità di pensiero.

La seconda sinergia, dal nome di Bona Dea, in onore all’antica divinità femminile, protettrice della Donna, nel cui tempio potevano entrare solo le donne, è stata ottenuta con lavanda vera, melissa ed achillea, per un mix mirato sull’equilibrio psico-emotivo nelle varie fasi ormonali della donna, dall’adolescenza, passando per la maternità, fino alla menopausa e all’età matura.

Precauzioni d’uso oli essenziali:

Personalmente, preferisco non incoraggiare l’uso interno degli oli essenziali, in quanto sostanze molto concentrate e per questo potenzialmente aggressive per le mucose; in caso di dubbio, consultare il proprio medico, erborista, farmacista o naturopata di fiducia.

Come già indicato in precedenza, ritengo essere la diffusione nell’ambiente mediante vaporizzazione la modalità più sicura, efficace e veloce per poter beneficiare appieno di queste preziose sostanze.

Attenersi alle seguenti indicazioni:

  • tenere gli oli essenziali fuori dalla portata dei bambini;

  • non far entrare gli o.e. in contatto con gli occhi;

  • non applicarli puri sulle mucose e sulle parti intime;

  • non applicarli sui lattanti (meglio utilizzarli in quantità minime in diffusione nell’ambiente);

  • non superare mai le quantità indicate.

Nell’ambiente:

mettere da 2 a 6 gocce nell’acqua del vaporizzatore, anche a seconda della grandezza dell’ambiente e del tipo di olio essenziale (per i più forti, ne bastano davvero un paio di gocce).

Sulla pelle:

  • usarli sempre dopo averli diluiti, usando come veicolo un olio vegetale (olio di mandorle dolci, olio di jojoba, olio di girasole, ecc.) o una crema base, nella misura di 1% per gli oli maggiori (i più aggressivi: origano, timo e santoreggia), mentre per quelli più delicati si può arrivare al 5% (mantenendo sempre e comunque l’1% per quanto riguarda il viso).

  • Per escludere eventuali reazioni allergiche, la prima volta che si utilizza un olio essenziale sulla pelle sarebbe consigliabile porne una goccia all’interno del gomito, per verificare che nell’arco di un’ora non si verifichi nessun segno di intolleranza, come rossore, prurito o irritazione.

In gravidanza e allattamento: consultare il proprio medico.

Nota: gli oli essenziali di agrumi (arancio, limone, mandarino, bergamotto, ecc.) non vanno applicati prima di esporsi al sole, in quanto possono essere fotosensibilizzanti.

Acqua aromatica o idrolato

E’ il primo prodotto che si ricava durante la distillazione in corrente di vapore spesso ancora poco conosciuto, o forse oggigiorno sottovalutato (un tempo, più in uso degli oli essenziali stessi, come ad esempio l’idrolato di Melissa officinalis, noto come “acqua dei carmelitani”, dai mille usi e benefici).

Quasi tutti gli oli essenziali sono composti circa al 90% da terpeni, sostanze non idrosolubili (motivo per cui galleggiano sull’acqua e possono essere facilmente separati); il rimanente 10% è costituito da sostanze idrosolubili, che rimangono mischiate all’acqua durante la distillazione in corrente di vapore, conferendole un aroma e una profumazione molto fedeli al vegetale di partenza, con tutte le proprietà benefiche, ma senza l’aggressività della sostanza estremamente concentrata quale è l’olio essenziale.

Ha principalmente azioni antisettiche, antinfiammatorie, decongestionanti e rinfrescanti.

L’idrolato è quindi forte come profumazione, ma è comunque moderato, pertanto può essere impiegato laddove non sarebbe possibile utilizzare l’olio essenziale. Per questo, risulta essere indicato per applicazioni sulla cute, in cucina come aromatizzante per alimenti, in lozione per capelli, dopobarba, disinfettante per mani, sciacqui per bocca e denti. In casa, può essere messo nei diffusori d’ambiente, spruzzato su materassi, divani e tappezzeria in generale, negli armadi come profumatore ed antitarme.

Si ricorda che, pur avendo un carattere molto meno aggressivo degli oli essenziali, è comunque importante conoscere bene la pianta da cui viene estratto, poiché, nel caso in cui essa presenti una certa tossicità, le acque provenienti da questa vanno impiegate con conoscenza e cautela.

Roll-on con sinergia di oli essenziali e fiori di Bach

Un pratico roll-on, da portare sempre appresso, con olio di jojoba come base e veicolo per la sinergia di oli essenziali (che rischierebbe di essere troppo concentrata per essere applicata pura sulla pelle).
Può essere applicato sui polsi, sulle tempie, sul collo, dietro le orecchie, sullo sterno sulla zona del cuore.

Attraverso la pelle, l’olio essenziale passa nell’ambiente interno del corpo, ovvero il sistema circolatorio, e da lì raggiunge velocemente il Sistema Nervoso Centrale, in particolare la zona limbica, deputata alle emozioni, per bilanciare nuovamente lo stato emotivo con i suoi principi benefici.
Grazie all’aggiunta di un Fiore di Bach, questa azione riequilibrante viene integrata e potenziata, per un benessere più completo.

Come lavorano i fiori di Bach?

Molto in sintesi, il dottor Edward Bach, anatomopatologo vissuto in Inghilterra a inizio Novecento, avanzò l’ipotesi che le piante avessero una vibrazione in grado di riequilibrare uno stato emotivo in eccesso piuttosto che un altro; aveva avuto questa sensazione passeggiando nella natura, dopo che gli era stato diagnosticato un male incurabile e che si era rifiutato di farsi curare con i protocolli dell’epoca (purghe e salassi).

Facendo un semi-digiuno liquido a succhi freschi e trascorrendo giornate nell’ambiente naturale, camminando e meditando, iniziò a sviluppare questa sensibilità che gli permise di mettere a punto una lista di piante comuni (come il pino, il larice, il castagno, l’erica, il pioppo, il ciliegio selvatico, e altri) e abbinarle ad uno stato emotivo non perfettamente bilanciato. Per fissarne la vibrazione, scelse un metodo empirico molto naturale, definito della “solarizzazione”: alcuni rami della pianta venivano messi in una ciotola di vetro, riempita di acqua di fonte, e lasciata alcune ore sotto i raggi del sole.

Individuò una lista di 38 Fiori (di cui soltanto uno non è una pianta, Rock Water – acqua di fonte) in cui ogni Fiore aveva uno stato emotivo specifico, sul quale andava a lavorare, aiutando la persona a togliere quello strato che aveva messo come difesa. (Per cronaca, il dott. Bach, dopo la diagnosi e la prospettiva di vivere solo sei mesi, visse invece ancora diversi anni, mettendo a punto tutto il sistema dei Fiori e consegnandolo, alla sua morte, “come dono all’umanità intera”.)

Mente Libera

Nella sinergia Mente Libera, insieme agli oli essenziali di Lavanda vera, Menta piperita e Melissa officinale, che intervengono bene sul rilassamento emotivo e di pensiero, ho scelto di inserire White Chestnut, l’ippocastano bianco, che è il Fiore per il continuo lavorio mentale, per quei pensieri che non tacciono mai, nemmeno di notte.

Il dott. Bach lo definiva il Fiore per “coloro che non riescono ad evitare che la loro mente sia costantemente invasa da pensieri, da idee e ragionamenti che essi non desiderano.”

Bona Dea

In Bona Dea, unito agli oli essenziali di Lavanda vera, Melissa officinale e Achillea millefoglie, tutte piante che vanno a riequilibrare l’aspetto psico-emotivo, ma soprattutto ormonale della donna, ho inserito Centaury, la centaurea, piccolo e delicato fiorellino rosa, definito anche “il Fiore di Cenerentola”, per tutte quelle persone che si sacrificano per gli altri, mettono la felicità altrui davanti al proprio benessere, per “persone gentili, buone, miti, estremamente ansiose di servire gli altri. Il loro desiderio cresce al punto da rendersi più servitori che non volonterosi aiutanti”, per dirla con le parole dirette del dott. Bach.